IL GRANDE GIORNO – Ultramarathon Festival Venice

Albi, 18 ottobre 2025 — È il grande giorno.

L’alba è ancora giovane ad Albi, ma nessuno dorme davvero!

Nel silenzio tagliato dal respiro dell’attesa, gli atleti sono già svegli da ore: sguardi concentrati, mani che controllano per l’ennesima volta le scarpe, la canotta, il calzino, il chip.

C’è chi cammina in cerchio per scaricare la tensione, chi fissa il cielo limpido, chi cerca conforto in un ultimo sguardo ai compagni di squadra.

L’emozione vibra nell’aria come un battito collettivo: oggi, alle ore 10:00, partirà la sfida delle sfide — il 15° Campionato Mondiale IAU di 24 ore.

Sul tracciato dello Stade Municipal, dove tra poche ore risuonerà il colpo di pistola, si muove una piccola città nella città.

I team hanno montato i propri gazebo, ordinati e colorati come piccole basi operative: dentro, rifornimenti personalizzati, cibi salati e dolci, borracce numerate, ricambi di scarpe e abbigliamento, pomate, ghiaccio, fasciature e cuori che battono all’unisono.

È lì che, ogni giro, ogni ora, gli atleti torneranno per ritrovare forza, sostegno e fiducia — un microcosmo di dedizione, cura e spirito di squadra.

I fisioterapisti preparano i lettini, i coach consultano il tempo al giro, cronometri, proiezioni, i volontari controllano e si assicurano che tutto sia perfettamente in ordine lungo il percorso.

Tra le tante incertezze per ora una notizia è sicura: Ultrarunner Aleksandr Sorokin non sarà ai nastri di partenza come annunciato ieri pubblicamente sulla sua pagina Facebook ma sarà presente comunque sul circuito per sostenere e incitare i compagni di squadra.

Nel frattempo, le bandiere di 43 nazioni sventolano leggere sulla tribuna, lungo il percorso, sui gazebi dei Team e i primi raggi del sole (si spera ) illuminano le corsie del circuito: è qui che, tra poche ore, inizieranno 24 ore di corsa, silenzio, respiro e determinazione.

Ogni passo conterà.

Ogni chilometro sarà un frammento di volontà, un atto di coraggio, un piccolo viaggio dentro se stessi.

Ad Albi, oggi, non si corre solo per vincere.

Si corre per resistere.

Si corre per onorare la fatica, la squadra, la bandiera.

Si corre per scoprire fin dove può arrivare l’essere umano quando decide di non fermarsi.

Tra poche ore, il mondo guarderà Albi.

E quando lo starter darà il via, il silenzio si spezzerà in un’unica, immensa sinfonia di passi: quella dei migliori ultrarunner del pianeta, pronti a vivere 24 ore di pura essenza sportiva.

Buona gara a tutti e Forza Azzurri.